Lo affermano i nuovi dati dell’Osservatorio Waste Watcher International
È la frutta l’alimento più sprecato del pianeta: a rilevarlo sono i dati del secondo Cross Country Report dell’Osservatorio Waste Watcher International, che hanno monitorato nove Paesi del mondo: Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile e Giappone.
Lo studio è stato realizzato in occasione della 3° Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari del 29 settembre e della Giornata mondiale del cibo, il World Food Day in calendario il prossimo 16 ottobre.
L’Osservatorio Waste Watcher sullo spreco alimentare domestico e sulle abitudini di acquisto gestione e fruizione del cibo, ha avviato nel 2013 le sue prime rilevazioni con SWG, progettando monitoraggi annuali sullo spreco alimentare domestico e le abitudini degli italiani in rapporto alla gestione e fruizione del cibo.
Dal 2016 le analisi dell’Osservatorio si sono ampliate anche a temi collegati all’economia circolare e allo sviluppo sostenibile.
Nel 2021 ha allargato il campo di osservazione a livello globale, in partnership tecnica con IPSOS, assumendo anche una nuova denominazione: Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability (WWIO).
Dalla ricerca dell’ultimo WWIO risulta che gli italiani gettano individualmente 30,3 grammi di frutta alla settimana, segue l’insalata con 26,4 grammi pro capite, e il pane fresco con 22,8 grammi. L’Italia è superata dagli Stati Uniti, con 39,3 grammi di frutta a testa, la Germania con 35,3 e il Regno Unito che si attesta su uno spreco settimanale di 33,1 grammi a testa.
Nella classifica degli alimenti più sprecati entrano anche latte e yogurt (38,1 grammi settimanali negli Stati Uniti, 27,1 in Germania), gli affettati e i salumi (21,6 grammi in Francia, 14,2 grammi settimanali in Giappone), riso e cereali, che in Brasile si gettano per 27,2 grammi settimanali, e i cibi pronti che i giapponesi sprecano in misura media di 11,5 grammi settimanali.
“Lo spreco alimentare – afferma il direttore scientifico Waste Watcher Andrea Segrè – varia con le stagioni.
Per questo abbiamo deciso di monitorare due diversi periodi dell’anno, il mese di agosto e quello di gennaio, per i rapporti annuali Waste Watcher. In questo periodo preoccupa, rispetto allo spreco alimentare, il costo legato all’energia nascosta per produrre il cibo gettato”.
Waste Watcher ha calcolato che vale ben 4,02 miliardi euro lo spreco di energia nascosta nel cibo buttato durante il 2021 solo nelle nostre case. “Un costo che porta a circa 11 miliardi euro complessivi – sottolinea inoltre Segrè – il valore dello spreco alimentare domestico in Italia, sulla base di un costo dell’energia elettrica pari a circa 0,4151 €/kWh. Lo stesso spreco alimentare domestico nel periodo equivalente del 2020 determinava una perdita economica a livello energetico di 1,61 miliardi euro. Ridurre lo spreco alimentare – conclude Segrè – determinerebbe una diminuzione non solo dell’impronta energetica ma anche degli impatti ambientali”.