La legge sul biologico approvata dalla Camera toglie l’equiparazione con l’agricoltura biodinamica. Adesso il passaggio al Senato

La Camera dei deputati ha approvato oggi la legge sull’agricoltura biologica, togliendo l’equiparazione tra biologico e biodinamico. Viene così  stralciato il comma 3 dell’articolo 1 e quindi (*) il testo è stato rinviato al Senato per l’approvazione definitiva. L’appello per togliere i riferimenti alla proposta di legge.

e all’agricoltura biodinamica, è stato portato avanti con un certo vigore dalla senatrice Elena Cattaneo, sostenuta anche dal presidente dell’Accademia dei Lincei e dall’Accademia dei Georgofili.

Molte persone non vedono di buon occhio l’approccio biodinamico per le motivazioni addotte dagli scienziati in riferimento al alcune tecniche della tradizione (esempio: semina o imbottigliamento in determinate fasi lunari, che la scienza ritiene anch’esse scaramantiche, però sembrano funzionare). A queste argomentazioni si aggiungono altre regole stregonesche. Quello che dà più fastidio è il fideistico ritenersi ‘primi della classe’ da parte di buona parte dei biodinamici e il loro considerare quelli che scelgono  l’agricoltura biologica dei compagni di viaggio da ricondurre sulla retta via o, al più, considerare il biologico come un passo  verso l’evoluzione rappresentata dal mondo biodinamico.

Ma d’altra parte anche l’omeopatia (che con le attuali conoscenze scientifiche non sta in piedi) sembra funzionare in alcuni casi,  anche se non è opportuno cercare di curare una polmonite con un rimedio omeopatico, non potendo escludere che sia utile  per alcuni malori minori. Ma fino a quando l’agricoltore biodinamico rispetta al 100% le norme sul biologico, e aggiunge corroboranti (prodotto di origine naturale, non ascrivibile alla categoria dei fertilizzanti, in grado di migliorare la resistenza delle piante nei confronti degli organismi nocivi, proteggendo da danni non provocati da parassiti, biostimolanti autorizzati per l’uso in agricoltura biologica e iscritti nella lista redatta e aggiornata periodicamente dal Mipaaf, non gli si può dir nulla. Come non si può dire nulla all’allevatore che si fa benedire la stalla e la mandria dal parroco: si può scuotere la testa, ma poi è finita lì, finchè quel che fa è lecito, ha tutti i diritti. Certo, i diritti gli derivano dall’essere biologico, non dalla specifica fede biodinamica.

La decisione presa dalla Camera eliminando l’equiparazione fra due sistemi di agricoltura, concretamente non apporta modifiche alle aziende boidinamiche, che adottando comunque il metodo biologico rimangono comprese nella legge. Ora il testo dovrebbe tornare al Senato per l’approvazione definitiva. Da questo confronto esce sconfitta la dirigenza delle organizzazioni biologiche, che ha trascinato un intero settore in una guerra di religione, scegliendo come linea del Piave la biodinamica e i suoi corni col letame,  anziché focalizzare l’attenzione sulle  criticità.

L’aspetto positivo è che nel vivace dibattito sollevato sul biodinamico, si è dovuto ammettere che il biologico non ha nulla a che fare con esotersimo e la supersitizione, ma si basa sulla scienza e che questo metodo di agricoltura ha diritto di entrare a pieno titolo in salotto. Ad essere stregoneschi, caso mai, sono solo 200 contadini biodinamici e non gli  80 mila che hanno scelto il mondo bio.

(*) «…ai fini della presente legge, il metodo di agricoltura biodinamica, che prevede l’uso di preparati biodinamici e specifici disciplinari, applicato nel rispetto delle disposizioni dei regolamenti dell’unione europea in materia di agricoltura biologica, è equiparato al metodo di agricoltura biologica»