Lo spreco alimentare reca danno all’ambiente e rappresenta un insostenibile costo energetico, oltre ad essere un peso etico della nostra società di fronte alla povertà: è una realtà che riguarda tutti noi: coltivare, produrre, trasportare e conservare cibo che poi non mangeremo e getteremo via, con il relativo smaltimento, determina una catena di costi energetici che, a maggiore ragione oggi, non può essere accettata”. Lo afferma il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare.

Pichetto ha ricordato quanto i precedenti Governi si siano occupati del problema: “Negli anni si è fatto tanto, anche sul fronte parlamentare con l’approvazione di una legge specifica (Legge N.166/2016 ndr, cosiddetta “Legge Gadda”), per arginare un fenomeno da numeri che restano comunque allarmanti: investendo innanzitutto sulla consapevolezza dei consumatori, ma anche sulla limitazione di quegli sprechi nella filiera che oggi, grazie a una diffusa attenzione, appaiono più contenuti che in passato.

L’azione meritoria delle realtà attive nel sostegno ai più bisognosi si sta coordinando con maggiore successo, ad esempio, con le catene di supermercati, così che i prodotti prossimi alla scadenza non vengano buttati, ma destinati a chi ne ha più necessità”.

Secondo il Ministro è possibile cogliere una “maggiore attenzione del mondo imprenditoriale verso una produzione più sostenibile, così come nelle realtà agricole e della ristorazione“.

Segnaliamo che nel 2017, ad un anno dall’entrata in vigore della Legge Gadda, il valore dello spreco alimentare superò i 15,5 miliardi di euro, di cui 12 miliardi (il 77%) furono causati da quello domestico, mentre 3,5 miliardi dalla filiera alimentare (Last Minute Market).

Oggi, stando ai dati della nuova indagine Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, lo spreco del cibo nelle case vale 6,48 miliardi di euro, ma oltre 9 miliardi quello complessivo della filiera. A quanto pare, mentre nelle case si è dimezzato il valore dello spreco, i settori di agricoltura, industria e distribuzione hanno quasi triplicato lo sperpero.

“Il Governo – promette Pichetto – proseguirà a confrontarsi con Regioni e Comuni, prime frontiere della lotta allo spreco di cibo, ma anche in sede europea, per rafforzare le buone pratiche e renderle patrimonio comune. La sfida ambientale e climatica si gioca anche dunque su questo terreno: usare bene le nostre risorse naturali, l’energia che produciamo, quel cibo nel quale l’Italia rappresenta l’esempio massimo di eccellenza”.

A cura della redazione R&T (https://www.foodandtec.com/it-it/il-food-waste-reca-danno-all-ambiente-ed-e-un-costo-energetico-insostenibile)