I residui di farmaci veterinari e altre sostanze presenti negli animali e negli alimenti di origine animale continuano a diminuire nell’Unione europea e i livelli di conformità sono in aumento.
Sono questi i dati salienti della relazione annuale dell’Efsa che riassume le risultanze relative al 2021 e che include l’esito delle analisi condotte negli Stati membri e anche quelli provenienti dall’Islanda e dalla Norvegia.
Il numero di campioni testati è leggermente aumentato rispetto al 2020. I singoli stati hanno comunicato alla Commissione l’esito dei risultati ottenuti analizzando 13 milioni di campioni. Di questi 331.789 erano mirati e 4.259 erano sospetti segnalati.
Nel 2021 la percentuale di campioni non conformi era dello 0,17%. Si tratta del dato più basso registrato negli ultimi 12 anni, quando la percentuale di irregolarità variava dallo 0,19% (nel 2020) allo 0,37%.
Anche il livello complessivo di non conformità nei prelievi mirati (ovvero quelli effettuati per rilevare usi illeciti o verificare il mancato rispetto dei livelli massimi consentiti) è sceso allo 0,24%, rispetto allo 0,27%-0,35% del quadriennio precedente. Il rapporto riguarda vari gruppi di sostanze tra cui ormoni, antibatterici, contaminanti ambientali, sostanze proibite e altri farmaci veterinari. I risultati più dettagliati si possono consultare in modo approfondito utilizzando il nuovo strumento interattivo di visualizzazione dei dati dell’Efsa.
(Articolo tratto da “IL FATTO ALIMENTARE”)